Apparentemente non è un rebranding, mi raccomando. Si tratta di un redesign (o restyling) del famoso logo tanto caro a chi non riesce più a fare a meno di cercare con lo sguardo quella chiazzetta gialloazzurra scorrendo la vetrina del negozio online più cliccato del pianeta.

La scelta soddisfa quelli che sono i canoni della semplicità, dell’equilibrio visuale e molto probabilmente il colosso dell’e-commerce punta a svecchiare l’immagine: Amazon sa bene che sarebbe poco credibile un’azienda che punta all’innovazione costante, presentata con un’immagine obsoleta. Sono state armonizzate le forme e le proporzioni dei vari elementi, il tutto ha un aspetto più arioso grazie a una spaziatura più ampia.

Sono stati ben preservati gli elementi distintivi come il segno di spunta e la gamma cromatica (anche se una leggera differenza sulla tonalità dell’azzurro dal web sembrerebbe esserci, ma potrebbe non fare testo). Il redesign non deve MAI tradire la vecchia immagine distaccandosene completamente, poiché la riconoscibilità di un brand è di fondamentale importanza per la sua permanenza sul mercato.

Qualora ti stiano facendo un restyling che comporta la rimozione dei tratti distintivi della tua identità visuale, ferma subito i lavori perché il danno potrebbe essere enorme.

Cosa potrebbe nascondere il restyling del logo Amazon Prime?

Tornando ad Amazon, a una prima occhiata si potrebbe pensare che la scelta di eliminare il corsivo dal lettering possa essere un tentativo di passare dal concetto di “velocità” a quello di “sicurezza“. Il corsivo è sinonimo di velocità, prontezza, fretta. Al contrario, un carattere non enfatizzato dal corsivo dà una sensazione immediata di stabilità, sicurezza, tranquillità.

Viene da pensare che a questo punto il restyling stia nascondendo la volontà di Amazon di puntare in modo più impattante sulla sicurezza garantita da quel marchietto giallo e blu, dando all’operazione un’accezione più da rebranding, cioé una strategia volta a cambiare la percezione che si ha della marca.

Ora è troppo presto per fare considerazioni serie in merito, ma potrebbe essere una valutazione sulla giusta strada. Il concetto di velocità è molto più avvicinabile dalla concorrenza rispetto a quello di sicurezza. Pensando bene alle motivazioni per cui si acquista su Amazon, la velocità della spedizione forse diventa secondaria rispetto alle tante forme di sicurezza che Bezos si premura di garantire ai suoi utenti:

  1. Sicurezza sulla restituzione
  2. Sicurezza sulle modalità di acquisto
  3. Sicurezza sulle soluzioni proposte dall’assistenza clienti
  4. Sicurezza sulle modalità di pagamento
  5. Sicurezza sull’ottenibilità di un rimborso
  6. Sicurezza sui tempi di spedizione
  7. Sicurezza sulle performance dell’esperienza utente sull’interfaccia

Devo andare avanti? Ne troverei almeno altri 10 senza grandi fatiche.

Quindi si tratta di restyling o rebranding?

Per avere la risposta definitiva dobbiamo aspettare ancora. Di sicuro era doveroso fare una prima riflessione, considerato il fatto che in casa Amazon niente viene fatto a caso. Bezos ha una cura maniacale dei dettagli e non per nulla il design stesso del portale è preso come esempio in uno dei testi sacri del web design, Don’t Make Me Think e tu per primo ti accorgerai che con il passare del tempo diventa sempre più difficile resistere alla tentazione di acquistarci d’impulso.

Non resta che tenere sotto controllo le prossime mosse, magari Bezos sta pensando di lasciare a Prime il concetto di sicurezza per affidare la parola velocità alla vera frontiera della spedizione super veloce: il drone.

Se Prime Air è velocità, a Prime non resta che essere sicurezza, non trovi?